Come qualsiasi componente non organico e quindi non capace di rigenerazione, anche le protesi al seno si usurano. Nello specifico il contatto diretto tra la capsula periprotesica e la protesi stessa provoca nel lungo periodo dei micro sfregamenti. questi micro sfregamenti, uniti magari a particolari attività della paziente (come ad esempio le sostenute attività sportive), possono alla lunga consumare la protezione esterna della protesi, causandone quindi una lacerazione.
Anche urti, incidenti, e tutte quelle situazioni in cui la protesi viene sottoposta ad iper sollecitazione meccanica, possono causare una rottura protesica.
Diagnosi
Le rotture possono essere evidenti (rotture sintomatiche) o meno (rotture silenziose).
Ecco perché, a prescindere dalla qualità delle protesi le protesi al seno devono essere periodicamente controllate.
La paziente può avvertire un cambio della consistenza o di forma della protesi e avvertire un discomfort fino a vere e proprie sensazioni dolorose.
La risonanza magnetica (MRI) è il metodo più efficace per rilevare la rottura di protesi mammarie.
Trattamento
Il trattamento è chirurgico e prevede la rimozione ed eventualmente una sostituzione dell’impianto. Non si tratta di un intervento urgente, ma va affrontato in tempi non troppo lunghi per evitare ulteriori complicanze.